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Visualizzazione dei post da marzo, 2017

Storie di Repubbliche Marinare: Venezia

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Probabilmente è la Repubblica Marinara più importante che si sia mai annoverato. Nota come la Serenissima, la città non è in riva al mare, ma sorge letteralmente da esso, quasi come se fosse stata creata a tavolino da uno scrittore di libri fantasy. Dopo Amalfi, la più antica; Genova, la superba; Pisa, città sul fiume, oggi è il turno di Venezia. Venezia Stemma della Serenissima, col leone raffigurante l'evangelista San Marco, patrono della città Venezia è la più longeva fra le Repubbliche Marinare, dato che le sue vicende come entità statale libera si protrarranno per circa un millennio. L'area veneta, nel VI secolo dopo Cristo, viene invasa dai Longobardi. Le popolazioni residenti, per sfuggire ai saccheggi, cercano rifugio nei sistemi lagunari che separano le pianure venete dal mare. I piccoli isolotti della laguna, che sfiorano il pelo dell'acqua, rappresentano un rifugio sicuro per le nuove comunità, che lentamente si fanno via via più numerose. La lagu

La Campania nel Medioevo

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Fino all'epoca romana, la Campania è stata una regione molto prolifica ed importante, dagli scambi commerciali marittimi, alle mete di vacanze dei ricchi romani, alle città di notevole pregio presenti come: Capua, Baia, Miseno, Napoli, Salerno e tante altre; esse diedero vita ad un area geografica di notevole prestigio quella che fu la Campania Felix in epoca romana, mentre nel medioevo fu chiamata Terra Laboris o Terra Lavoro . Il toponimo  Terra Laboris, registrato per la prima volta ("probabilmente", la datazione del documento è ancora in dubbio) in un atto di donazione risalente al 1092, venne a sostituire il nome Campania . Di datazione certa c'è sicuramente un documento del 786 relativo ad un patto siglato dal principe longobardo di Benevento Arechi , ed il Duca di Napoli : il trattato cita il toponimo nella sua versione volgare di Liburia . Dal VII secolo la denominazione  Liburia ( o Liguria) venne accostata ad una grande porzione del Ducato di Napoli. Nell

La soule, un antenato di calcio e rugby

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A partire dal XII secolo, nella Francia del Nord ed in Cornovaglia, si iniziò a praticare, soprattutto nelle campagne, un gioco con la palla, chiamato soule (o anche choule). Il numero di partecipanti non era prestabilito, infatti in ogni squadra, trovavano posto tutti gli uomini "validi" dei villaggi o delle parrocchie che si sfidavano. Per questo motivo, capitava praticamente sempre  che il campo di gioco fosse invaso da centinaia di persone strepitanti, che si accapigliavano rincorrendo una palla. Sul campo, quindi, si potevano ritrovare anche più di duecento persone, le quali, attraverso questo sport, celebravano le più variegate ricorrenze: da quella religiosa alla buona riuscita de raccolto agricolo, dalla nascita di un bambino fino ad un matrimonio (in questo caso si sfidavano le squadre degli scapoli e degli ammogliati). Una partita di soule in Bassa Normandia (dettaglio da un’incisione del 1852) Venendo agli aspetti più pratici dello sport, bisogna dire che

Storie di Repubbliche Marinare: Pisa

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Nel X secolo, mentre Amalfi era ormai giunta all'apice del suo potere e Genova ancora doveva affacciarsi sulla scena nazionale, una città della Toscana, sita nei pressi della foce dell'Arno, circondata da un altro fiume oggi scomparso, l'Auser, dovette metter su una flotta di navi per difendersi dalle scorrerie dei pirati saraceni. Nella disgrazia degli assalti, questa piccola cittadina aveva appena preso una decisione che l'avrebbe portata a divenire una delle quattro Repubbliche Marinare più importanti della storia d'Italia. Pisa Bandiera di Pisa: croce patente, ritrinciata e globata in campo rosso. I pisani avranno ragione dei pirati saraceni soltanto nel 1005, al largo di Reggio Calabria, per poi tornare più volte ad aver ragione di loro nei decenni successivi. La perizia acquisita nelle battaglie, li porterà ad usare la potente flotta navale, sviluppata anche per scopi commerciali, e da qui comincerà l'arricchimento e l'ascesa della città tosc

The Great Battles of Historie Medievali: La Battaglia di Nicopoli

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La Battaglia di Nicopoli è conosciuta anche come la Crociata di Nicopoli , ed ebbe luogo il 25 settembre del 1396 nei pressi dell'omonima città, tra la fazione cristiana franco-ungherese e quella musulmana dell' Impero ottomano . In quel periodo l'esercito crociato era composto da Ungheresi, Croati, Bulgari, Valacchi, Francesi, Inglesi, Burgundi, Germani, Cavalieri Ospitalieri e, infine, dalle due Repubbliche Marinare di Genova e Venezia; sull'altro fronte c'era l'Impero Ottomano ed i suoi alleati serbi. Il numero di forze schierate sul campo di battaglia è ancora oggi oggetto di controversie, ma gli storici, dopo attente valutazioni, hanno stimato che ci fossero tra le 15.000 e le 25.000 unità per l'Impero Ottomano, comandate da Bayezid I, Evrenos Bey, Stefano III Lazaro di Serbia e da Candarli Ali Pasha ; mentre per l'esercito Crociato vi erano pressappoco tra le 12.000 e le 16.000 unità, guidate da Sigismondo, Stibor di Stiboricz, Nicola II Garai,

Storie di Repubbliche Marinare: Genova

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Mentre Amalfi prosperava coi suoi commerci, una nuova Repubblica Marinara stava nascendo a nord del Tirreno. Verrà chiamata da Petrarca " la Superba ", per via della grandiosità dei suoi palazzi, delle sue mura, per l'orgoglio dei suoi cittadini. Eterna rivale di Venezia per la spartizione del dominio sul Mediterraneo, il suo nome è Genova. Genova La Croce di San Giorgio è lo stemma della città di Genova. Esso viene adottato in quanto, all'epoca delle Crociate, San Giorgio viene eletto a patrono e protettore della città. Genova condivide lo stemma col Regno Inglese, anch'esso protetto da San Giorgio, che ne è il patrono anche al giorno d'oggi. Nel 1096, una città a sud del Sacro Romano Impero, affacciata sul Tirreno, riuscì ad affermarsi come libero comune. In seguito, parteciperà alla Prima Crociata, avendo così la concessione di potersi fregiare di una croce rossa in campo argenteo, raffigurante la croce di San Giorgio. Genova, inizialmente,

Historie Medievali: Le Ricette della Tavola Rotonda

Le ricette di Historie Medievali sono le seguenti: PUREA DI FAVE (per 4 persone). Ingredienti: 300 gr. di fave secche decorticate; 500 gr. di mele renette; 4 cipolle; 5 cl di olio d’oliva; 4-5 foglie di salvia fresca; Sale quanto basta; Procedimento: La sera prima : lavare e mettere a bagno le fave. Il giorno dopo : portare lentamente ad ebollizione le fave in acqua fredda e cuocerle finché si sbriciolano sotto le dita, salarle a fine cottura. Passare le fave al setaccio. Far rosolare a fuoco lento le cipolle a rondelle e quando si sono un po' appassite, aggiungere le mele a fettine, la salvia e cuocere a fuoco lento per 15-20 minuti sino a disfacimento. Al momento di servire scaldare la purea di fave, metterlo in un piatto e sistemarvi al centro la purea di mele alle cipolle. CAPRETTO ARROSTO (per 6 persone). Ingredienti: 1,5 kg di capretto; 1,5 stecche di cannella; 200 gr. di mandorle pelate; 2 cucchiai di miele; 500 gr. di prugne secche;  2 cucchiai di

Historie Medievali The life of: Alfonso V d'Aragona e la conquista di Napoli

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Per raccontare le gesta del re, detto il Magnanimo, che lo portarono ad insediarsi sul trono di Napoli, bisogna partire da alcuni anni addietro, più precisamente durante gli anni del regno di Giovanna II d’Angiò. La regina era una donna intrigante e sensuale, famosa più per il gran numero di amanti che per i risultati ottenuti al governo della città. I suoi modi di fare e il potere che conferiva ai suoi amanti le inimicarono ben presto la nobiltà, che auspicava, con l’aiuto del Papa Martino V, forte del fatto che la regina non avesse avuto eredi, di riuscire a liberarsene in maniera definitiva. Ma Giovanna scoprì la congiura e chiamò in suo aiuto Alfonso V d’Aragona, detto Il Magnanimo, re di Sicilia, Aragona e Catalogna; per garantirsi la sua fedeltà, lo nominò addirittura suo erede, nel 1421. Essendo una donna abituata ai complotti, Giovanna non indugiò un attimo ed, appena 2 anni dopo, si rimangiò la parola, nominando come suo legittimo erede Luigi III d’Angiò. Alfonso V d'A

Storie di Repubbliche Marinare: Amalfi

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In un nostro precedente articolo , abbiamo visto cos'erano, quante erano e come si sono sviluppate le Repubbliche Marinare. Adesso osserviamo insieme le vicende delle quattro più importanti: Amalfi, Genova, Pisa e Venezia. Cominceremo il nostro viaggio per l'Italia con quella più antica, Amalfi, per poi continuare con le altre. Approfondendo così una delle vicende più interessanti del medioevo italiano, e scoprendo come abbia stimolato commerci, cultura, tecnologia, ed arte. Amalfi  La bandiera di Amalfi, con la croce ottagona che richiama una rosa di dodici venti, necessari alla navigazione. Inizialmente di colore nero, ma poi passata in campo azzurro in quanto, in un altro stemma della città, è presente con tale colore, e di conseguenza, così riportata nello stemma della marina italiana raffigurante le quattro Repubbliche Marinare.  Un piccolo villaggio di pescatori, fondato dai Romani, viene presto trasformato dai Bizantini in fortezza per difendersi dai Longobar

Le campane, elemento fondamentale della vita cittadina medievale

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Ascoltare il suono delle campane, oggi, è diventato qualcosa di piuttosto raro: eccezion fatta per specifici luoghi, è più facile ascoltare il loro rintocco soltanto la domenica o in occasioni particolari. Il discorso cambia radicalmente invece, per ciò che concerne il Medioevo, periodo in cui le campane erano di fondamentale importanza per la vita cittadina. I rintocchi scandivano l'alternarsi del giorno e della notte, annunciavano le adunanze politiche e le feste, ma avevano anche l'essenziale funzione di segnalare il pericolo immediato derivante da un incendio, una sommossa o da un attacco nemico. È pur vero che svariate cronache del tempo ci raccontano di diversi episodi di falsi allarmi che scatenavano poi la forte reazione del popolo, ma è altrettanto evidente che, se nel Medioevo la campana suonava al di fuori dei momenti canonici, allora tutta la città doveva allarmarsi, perchè nulla di buono si sarebbe prospettato di lì a breve. Campana in bronzo del XIII secolo

Proposta di lettura:Tempi barbarici. L'Europa occidentale tra antichità e Medioevo (300-900)

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Il volume qui presentato, descrive in maniera abbastanza accurata un lasso d i tempo che va dal 300 fino al 900 d.C., effettuando un attenta valutazione dell'Alto Medioevo occidentale. Gli autori percorrono un itinerario che parte dai primi processi di trasformazione del mondo romano (IV secolo circa) fino all'età carolingia (VIII-IX secolo); evidenziano inoltre, come in questo periodo si sia tentato di ricreare nuovamente un impero, basato sulla collaborazione fra il potere pubblico e quello ecclesiale. Si sa che i quattro secoli di transizione dall'antichità al medioevo, hanno sempre catturato l'interesse degli storici, ma negli ultimi venti anni sono stati riletti e approfonditi notevoli interpretazioni generali al riguardo, riscuotendo variazioni ed ideologie erroneamente interpretate. Il libro  Gli autori accolgono sia le nuove impostazioni metodologiche, sia i risultati della storiografia, sottolineando la genesi tardoantica per la formazione dell'Euro

Le Repubbliche Marinare

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Amalfi, Genova, Pisa e Venezia. Fin da piccoli, a scuola, ci hanno insegnato che, nel medioevo, queste quattro città affermarono il loro dominio sui mari, attestandosi come vere e proprie repubbliche. Ma queste non furono le uniche repubbliche marinare italiane. Certo, questo quartetto di città è stato il più famoso; ma quello che vi proponiamo oggi, è un viaggio fra tutte quelle città che hanno potuto fregiarsi di tale titolo prestigioso. Quindi, ecco a voi le repubbliche marinare italiane più e meno note! Lo stemma della marina militare, uno scudo che ha come perimetro una corda, presenta i simboli delle quattro repubbliche principali: Venezia e Genova in alto; Amalfi e Pisa in basso. Il termine Il titolo di Repubblica marinara è di origine ottocentesca; nessuno degli stati che vi illustreremo si è mai definito tale, ma è stato un attributo dato dagli storici romantici per indicare l'indipendenza, l'autonomia economica, il possesso di una flotta, l'essere una