Il Comune

Dopo l'anno mille, anno in cui si credeva che il mondo dovesse finire, cominciò una nuova era per l'Europa: infatti il rinnovato entusiasmo per la scampata "fine" si tradusse in un incremento demografico, e nel miglioramento delle condizioni economiche delle popolazioni portò alla crescita delle città. La struttura sociale della città cominciò a mutare con l'ascesa di una nuova classe, una classe che sarebbe andata ad affiancare quella dei nobili, del clero e dei contadini.
In città infatti, cominciarono ad arrivare uomini e donne di ogni estrazione sociale; la società cittadina iniziò a diventare più complessa, e così nacque la classe borghese. I borghesi erano quei cittadini che prosperavano grazie all'esercizio di arti e mestieri quali notaio, avvocato, medico, ma erano anche piccoli artigiani o mercanti, che acquisirono potere arricchendosi coi loro commerci.
In Italia centrosettentrionale, la nascita dei borghesi e l'insofferenza verso il Sacro Romano Impero, favorirono il sorgere di una nuova forma di amministrazione che caratterizzerà l'intera regione, oltre che diverse porzioni d'Europa: il Comune.

Ambrogio Lorenzetti, allegoria del buon governo di Siena

Alcuni centri urbani del Sacro Romano Impero infatti, presero sotto il proprio controllo le campagne circostanti; creandosi un proprio corpus legislativo; esse divennero delle vere e proprie città-stato indipendenti dai feudatari. Ciò accadde perché la presenza imperiale, in molti punti del suo territorio come le Fiandre e l'Italia settentrionale, era andata via via affievolendosi, perdendo così il potere su quei territori. Ciò favorì lo sviluppo di un sistema di governo indipendente e consentì la fioritura dei commerci, l'esplosione demografica e un miglioramento delle condizioni economiche di quelle terre.

In altre parole, il Sacro Romano Impero si trovò ad avere pezzi di territorio che, formalmente parlando, erano ancora sotto il suo controllo; ma alla prova dei fatti, erano ormai dei piccoli stati indipendenti.

Mappa del Sacro Romano Impero: in rosso il Regno d'Italia, che finirà frammentato nei comuni; a nord ovest, al confine con l'odierna Francia, l'area delle Fiandre.
Ma come nasce e funziona un comune? Sostanzialmente, un gruppo di notabili come giudici, proprietari terrieri, notai e valvassori (vassalli dei vassalli dell'imperatore), creano un associazione privata per tutelare i reciproci interessi sul territorio cittadino. Tale associazione è detta coniuratio. Di certo i nobili germanici non sarebbero stati a guardare un simile atto di indipendenza; così, per evitare ritorsioni, le coniuratio collaborano con il vescovo locale, al fine di ottenere protezione e trovare legittimità.
Il comune acquisisce, nei decenni, sempre più poteri. Il governo cittadino è composto da un consiglio maggiore (per gli affari più importanti) e da un consiglio minore (per gli affari più delicati). Il consiglio maggiore inoltre elegge un magistrato denominato console; i consoli sono incaricati della reggenza della città. Essi prestano giuramento di servizio dinnanzi a tutta la cittadinanza riunita, e sono in genere persone fidate, atte a risolvere problemi quotidiani che nascono sul momento.

Palazzo comunale di Arezzo

I cittadini godenti di diritti potevano riunirsi in Parlamento e discutere dei problemi della città. Tali diritti erano la maggiore età, avere una casa propria ed il pagamento di una tassa di ammissione. Erano esclusi donne, bambini, ebrei e musulmani non convertiti.
Col tempo però, quella del console diviene una vera e propria professione. Il console, in altre parole, si occupa con professionalità, e a tempo pieno, dei problemi della città; dunque nasce la figura del Podestà, che è null'altro che un'evoluzione della precedente. Il podestà avrà una sua sede, il palazzo del podestà, sarà stipendiato dal comune, e la sua preparazione sarà garantita dalle nascenti Università che, nei comuni, troveranno terreno fertile per crescere. A tal proposito si ricordino le Università dei comuni di Bologna e Padova, fra le più antiche del mondo.

Verona - Palazzo del Podestà
Sulla falsa riga del concetto di comune, per tutelare meglio i loro interessi, nasceranno anche le corporazioni delle arti e dei mestieri. Associazioni di mercanti uniti insieme per far fronte comune contro eventuali vicissitudini. Le corporazioni faranno la fortuna di comuni come Firenze e Siena. Soprattutto Firenze, grazie alle corporazioni, potrà divenire una delle città più ricche d'Europa, e contribuire all'inizio di una nuova era, l'umanesimo, ed alla creazione di una nuova corrente artistica: il Rinascimento.

Firenze, comune per antonomasia
La nascita dell'esperienza comunale segnerà uno spartiacque per il territorio italiano: al favorire dell'ascesa della classe borghese, alla nascita delle arti e delle corporazioni che diedero un forte impulso al commercio nel centro e nel nord Italia, si contrappose un'esperienza di tipo feudatario e latifondista per l'Italia del sud, che poi culminerà col Regno di Napoli prima, e quello delle due Sicilie poi. Da questo momento in poi, i destini dell'Italia meridionale divergeranno sempre di più da quelli dell'Italia settentrionale, contribuendo a gettare una delle basi su cui, qualche secolo dopo, si fonderà la questione meridionale.

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