Il castello di Avella

Nel post precedente abbiamo parlato delle scorrerie dei saraceni, degli ungari e dei normanni, e di come esse abbiano influito sulla configurazione dell'Europa medievale, dando una spinta importante al fenomeno dell'incastellamento.
Un suggestivo e scenografico esempio di incastellamento, che ben testimonia la dinamica storica dell'epoca, è apprezzabile fra le provincie di Avellino e Napoli. Il forte longobardo di Avella, stupendo esempio di castello diroccato sulla sommità di una verde collina.

Il castello di Avella, circondato dalle mura che delimitavano l'insediamento.
L'antica Abella romana era un centro urbano all'imbocco di una vallata, attraverso cui passava la via Appia. Essa venne gradualmente abbandonata fino a quando, nel settimo secolo dopo Cristo, i longobardi del ducato di Benevento pensarono di edificare una fortificazione in un luogo rilevato nelle vicinanze. Il proposito di tale progetto era quello di proteggersi dalle scorrerie dei malviventi che imperversavano nelle vallate circostanti. Si scelse così il monte a nord della vecchia Abella, alto circa 320 metri sul livello del mare, dai pendii abbastanza ripidi e più difficili da attaccare. Così, si edificò una fortificazione che, insieme ad altre che costellavano la vallata, avrebbe dovuto controllare l'accesso e, eventualmente, fermare i malintenzionati dediti alle razzie.
La vista dal primo nucleo del forte di Avella era strategica: a ovest si poteva controllare l'intera piana campana fino al golfo di Napoli, la cui vista era sbarrata dal solo Vesuvio; a est invece era possibile far da guardia alla vallata fino al valico di confine con il territorio Irpino. Di conseguenza era possibile monitorare i movimenti sospetti di gruppi armati ed organizzarsi con largo anticipo. La tradizione vuole che il castello sia stato costruito sui resti di un tempio pagano, il tempio di Ercole per la precisione; il castello venne edificato dai longobardi con una prima cinta muraria relativamente piccola rispetto a quella dell'espansione successiva, di forma semiellittica, che seguiva la topografia del pianoro sommitale del monte, visibile in grigio nella mappa sottostante.

Pianta del castello di Avella. A nord è visibile il mastio con la torre principale, mentre in grigio il primo nucleo longobardo; le mura nere sono l'espansione di epoca normanna.
Quando i normanni conquistarono il territorio, pensarono di ampliare la cinta muraria, costruire un nuovo mastio più grande e fortificato, ed una torre cilindrica.

Resti del mastio di Avella
Notevole è anche l'imponente cinta muraria che circondava il castello, costellata di torri di guardia di forma quadrata, ornata di merlature di tipo guelfo.

Mura occidentali del castello che dominano i prati circostanti

Resti della cinta muraria dell'Avella medievale
Per secoli il castello di Avella sarà un presidio per l'imbocco della vallata baianese. Con il susseguirsi delle vicende storiche, le popolazioni abbandoneranno le alture per ripopolarla nuovamente, ed il castello finirà con l'essere abbandonato.

Attualmente è in corso un intenso progetto di recupero che sta portando alla fruizione turistica del castello; castello che, nonostante lo smantellamento messo in atto dal tempo e dall'uomo, simboleggia il fascino di un'epoca che, in una regione come la Campania, è spesso sottovalutata, ma che in realtà ha lasciato notevoli e suggestive vestigia storiche. Il castello di Avella offre panorami che nulla hanno da invidiare ad altri luoghi italiani ed europei rievocanti l'epoca medievale. Un patrimonio importante da rivalutare e da rivivere, un luogo insospettabile a pochi passi da casa e che, se valorizzato a dovere, potrebbe assurgere a ruolo di icona di un territorio ricchissimo di storia.

Castello di Avella e Vesuvio.

Commenti

  1. Articolo interessante. Vi segnalo le 4 visioni per piano solo dedicate al castello di Avella. Sono ascoltabili su spotify https://play.spotify.com/album/66dn52XmpGXnBKMDDvpEBC

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  2. Le 4 visioni dedicate al castello sono davvero interessanti. Grazie per la segnalazione.

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