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Visualizzazione dei post da ottobre, 2015

Motte e bailey.

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La motta castrale o semplicemente motta (conosciuta anche come Motte-and-bailey castle in ambito anglosassone) è un tipico castello che comparve in più parti d'Europa di cui Francia, Sicilia e Gran Bretagna nell'XI e XII secolo. In alcune parti come in Sicilia il suo sviluppo si ebbe a partire dal 1061 con la conquista normanna, mentre in Inghilterra si diffuse dopo la conquista normanna del 1066, prettamente dopo la nota battaglia di Hastings. A differenza degli altri luoghi, in Inghilterra questo castello venne adottato per salvaguardare la conquista normanna dell'isola dopo la morte del re Harold. Tale costruzione fu adottata in tutta l'isola grazie a Guglielmo il Conquistatore, che così rese quasi impossibile attaccare i nuovi conquistatori normanni. La motta (dal francese motte ) è un monticello, quasi sempre artificiale di terra, simile ad una piccola collina. Spesso il materiale che costituisce questo rialzo è fatto di terreni come sabbia, argilla e ghiaia. L

Danze e balli nel Medioevo

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Nel Medioevo la danza ha avuto vita difficile in quanto, salvo poche eccezioni, fu aspramente ostacolata dalla Chiesa che la considerava immorale e vi ravvisava occasioni di peccato. In realtà la chiesa, in periodi precedenti, era stato proprio il luogo in cui, mediante il canto, si rinnovava la musica attraverso un processo nel quale confluivano diverse tradizioni. Inoltre bisogna dire che, nel primo millennio, nella chiesa, si danzava. A testimonianza di ciò ci sono proprio le continue riprovazioni ed i continui divieti imposti. Le Gratie d'Amore - Danza del'400 La condanna divenne ufficiale e si fece sentire un pò dovunque soltanto nel momento in cui l'abitudine di danzare abbandonò i luoghi sacri trasformandosi in una banale esigenza di divertimento. Malgrado le condanne, i popoli europei hanno sempre continuato a ballare, dentro e fuori le chiese. Ciò che invece è mancato in questo periodo, è quel profondo rinnovamento che sempre caratterizza ogni innovazione;

Il cavallo e i suoi ruoli in epoca medievale.

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Nel medioevo l'uso del cavallo ha avuto un importanza fondamentale, esso è stato impiegato in diversi contesti come ad esempio: il trasporto da un punto all'altro con carichi pesanti, all'utilizzo in ambito bellico oppure come mezzo per rendere facile e più veloce il lavoro nei campi agricoli sostituendo anche il forte bue. Questo concetto è sicuramente applicabile in occidente come ben possiamo immaginare,mentre, in regioni orientali il cavallo ha avuto le stesse funzioni come in occidente come attestano numerosi scritti del tempo. La cultura orientale nell'utilizzo di questo animale, durante l'arco del medioevo,  ha suscitato un utilizzo in ambito militare un po retrogrado, a causa dell'assenza quasi totale di una vera e propria cavalleria pesante utilizzata durante scontri armati.  Detail of a miniature of a horse at the beginning of the text about that animal, from a bestiary with theological texts, England, c. 1200 – c. 1210 Nel Medioevo il ca

La straordinaria espansione degli Scandinavi

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Quando parliamo di Medioevo e dei popoli Scandinavi che caratterizzarono questa epoca, ci ritornano subito in mente i Vichinghi. Un popolo tanto conosciuto del nord Europa da rendere inevitabile il cambiamento globale di tutte le terre europee spingendosi fin oltre le coste africane.  L'esempio più impressionante è stato quello dei Norvegesi. Essi, non curanti delle loro oramai già esplorate terre, cercarono di espandere i loro confini con la forza delle armi e sulla distruzione di lembi di terra e intere province su tutte le coste nordoccidentali d'Europa. Tra l'874 e il 930 si insediarono in Islanda un numero sufficiente di pescatori e contadini, per permettere la conquista di quest'isola conosciuta all'epoca come <<il deserto in mezzo all'oceano>>. Dopo cinquant'anni avevano stabilito circa 300 famiglie in quella che oggi conosciamo come Groenlandia, a quell'epoca sconosciuta. Data l'asperità del clima e l'aridità del territorio,

La sepoltura nel Medioevo

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La sepoltura dei morti in epoca medievale, contrariamente a ciò che avveniva in precedenza, viene effettuata nei pressi delle chiese. Particolarità di questo tipo di sepoltura è la mancanza di iscrizioni sulle tombe che diventano completamente anonime. Bisogna precisare che, inizialmente, la religione cristiana era contraria alla tumulazione all'interno di edifici religiosi. Evidentemente questa regola fu abbandonata nei secoli successivi e le inumazioni dei defunti iniziarono ad essere effettuate proprio all'interno delle chiese, cioè tra i vivi . Oltre alle sepolture all'interno della chiesa vera e propria, venivano utilizzati anche il cortile, l'atrio, il chiostro (talora definito ossario) e tutte le zone limitrofe all'edificio religioso consacrate. La sepoltura quindi doveva avvenire "ad sanctos et apud aecclesiam", ovvero vicino ai santi e presso le chiese. Infatti, il prestigio della sepoltura aumentava nel momento in cui si trovava nelle vicinanz

Chirurgie di guerra

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La chirurgia in epoca medievale ha avuto origine sui campi di battaglia, dove nell'arco di molti secoli il chirurgo ha sperimentato, provato, estratto e curato un numero considerevole persone, ma non sempre il chirurgo riusciva a curare o salvare il malcapitato, spesso una buona percentuale è predestinata a morire. Le sperimentazioni di nuovi prodotti a base di erbe,decotti e prodotti comuni di cui il vino,l'aceto,l'olio e acqua speziata hanno incrementato la probabilità di poter curare ferite di taglio, febbre e brutte infezioni. I primi studi di chirurgia che ci sono stati tramandati risalgono all'epoca romana, ma il medioevo è stato un frangente importante per questa disciplina, perchè ha consentito di arricchire le conoscenze sempre di più grazie alle sperimentazioni nell'estremo oriente. Nella trattatistica dei secoli XII e XIII ritroviamo chirurghi che si impegnarono per mettere a punto metodi appropriati per l'estrazione delle frecce e per la loro cura de

La condizione della donna nel Medioevo

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miniatura francese, 1380 La donna nel Medioevo non gode di un'immagine propriamente positiva, anzi viene dipinta come intimamente cattiva, soggiogata dal proprio sesso e per questo strettamente legata al peccato; in altre parole un essere fisicamente debole e moralmente fragile che va protetto, sia da sè stesso che dagli altri. Ovviamente, per "protezione" intendiamo la più completa sottomissione all'uomo. Questa immagine così poco edificante della donna è determinata da coloro che, in questo periodo, detengono il monopolio del sapere, ovvero gli uomini di chiesa. Sono i chierici che trasmettono le conoscenze e che stabiliscono cosa pensare delle donne e come trattarle. Le uniche figure femminili che fuggono da questo stereotipo e che godono almeno di una parziale immagine positiva, sono le vergini, le vedove e le donne sposate. Questo perché, attraverso la castità, riescono ad avere la meglio sui propri istinti sessuali: le vergini rinunciano completamente attra

Il "falso storico" della cintura di castità

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La cintura di castità era costituita da una serie di fasce metalliche bloccate da lucchetti; la funzione principale era quella di ricoprire i genitali femminili. Si racconta che le prime cinture fecero la loro comparsa ai tempi delle Crociate, quando i cavalieri in partenza per il "santo pellegrinaggio", per assicurarsi la fedeltà coniugale delle proprie mogli durante la loro assenza, pretendessero dalle donne l'utilizzo della cintura. cintura di castità custodita nel "Sex machines museum" di Praga. È un falso storico. In realtà, alla base di studi effettuati recentemente, sembrerebbe che le cose non siano affatto andate così e che quella dei cavalieri e della fedeltà coniugale sia soltanto una leggenda. A dimostrazione di ciò, ci sono alcune considerazioni da fare: prima di tutto, la cintura, nonostante avesse delle aperture per l'espletazione dei normali bisogni fisiologici, con la sua conformazione e struttura sarebbe comunque stata causa di infezio