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Historie Medievali ti consiglia:

Il nostro libro: La croce del Nord!

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Ebbene sì! Ci abbiamo provato e alla fine l'abbiamo scritto. Due anni di duro lavoro ed abbiamo creato l'epopea di un cavaliere normanno in un momento delicato della storia europea. Siamo lieti di presentarvi la nostra fatica letteraria, in cui abbiamo profuso tutta la nostra passione e conoscenza! Il nostro romanzo potete trovarlo ai seguenti link: - sul miolibro.it: http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/narrativa/261064/la-croce-del-nord/ - su Kobo.com: https://www.kobo.com/ie/en/ebook/la-croce-del-nord - su mondadoristore.it:  https://www.mondadoristore.it/ebook/Historie-Medievali/aut03071891/ - su IBS:  https://www.ibs.it/croce-del-nord-ebook-vari/e/9788892317734 E da oggi ci trovate anche su Amazon: https://www.amazon.it/dp/B088QN1PD1  (formato kindle e cartaceo) Il protagonista della nostra storia è Hardwin, un cavaliere normanno, figlio del signore del castello di Edington, piccolo centro dell’Inghilterra meridionale. Fin dalla più giovane età ha sempre con

Historie Medievali the family of: Hohenstaufen

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ORIGINI Hohenstaufen è un termine tedesco che significa " Alto Staufen ": indica una località delle Alpi sveve dove questa famiglia, legata a doppio filo con le sorti dell' Italia meridionale fra il XII ed il XIII secolo, ha avuto origine col suo primo castello. Il casato vede la luce nel 1079 quando il nobile cavaliere Federico , detto il vecchio, riceve dall'Imperatore il titolo di Duca di Svevia , un'importante regione sita nell'odierna Germania meridionale. Per dare legittimità e prestigio alla casata, gli Hohenstaufen si inventeranno una genealogia che però le evidenze archeologiche smentiranno. Federico I di Svevia, fondatore della casata CONTESTO GEOGRAFICO Quella degli Hohenstaufen è una famiglia imperiale: Federico I, infatti, avrà come nipote Federico Barbarossa , che col figlio Enrico VI e il nipote Federico II di Svevia , saranno Sacri Romani Imperatori , portando così all'apice il prestigio di questa famiglia. Alla luce di questo aspetto,

L'unicorno nel medioevo

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L'unicorno, creatura mitologica con un unico corno a spirale sulla fronte, ha affascinato l'umanità per secoli. Nel Medioevo, in particolare, l'unicorno assunse un ruolo di primaria importanza nella cultura e nell'arte. Le sue prime raffigurazioni risalgono all'antico Egitto e alla Grecia , ma è nel Medioevo che la sua figura si arricchisce di significati simbolici e religiosi. Il bestiario, genere letterario molto diffuso all'epoca, descrive l'unicorno come un animale feroce e selvaggio, capace di essere domato solo di fronte a una vergine pura.   Particolare da La Dame à la licorne, arazzo fiammingo del XV secolo. Hôtel de Cluny L'unicorno diventa simbolo di Cristo : il suo corno rappresenta la purezza e la verginità della Madonna , mentre la sua caccia simboleggia la Passione. La sua natura selvaggia viene domata solo dall'amore e dalla purezza, come Cristo che si è incarnato nel grembo di Maria . L'unicorno rappresenta anche le virtù cavaller

Le vette dell'arte medievale: la basilica di San Vitale

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In un articolo di molti anni fa , accennammo ai monumenti più belli di Ravenna ; fra quelli che al tempo illustrammo sinteticamente, oggi ve ne mostreremo uno in particolare, che nonostante siano passati quasi 1500 anni è ancora lì, intatto, arrivato a noi come testimonianza di un lontano passato: la basilica di San Vitale . La basilica vista dall'esterno Fondata nel 532 dopo Cristo, poco dopo che la città era stata riconquistata dall'imperatore romano d'Oriente Gustiniano , terminata nel 547, ben 15 anni dopo, rappresenta un modello emblematico di arte e architettura bizantina. La basilica è un unicum, perché fonde elementi dell'architettura classica romana a quelli dell'architettura e dell'arte bizantina: infatti, guardandola da fuori, ricorda vagamente nelle forme e nell'aspetto una basilica classica di epoca romana. Di pianta ottagonale, con abside poligonale all'esterno e circolare all'interno, vi si accede attraverso due porte, una opposta all&

Historie Medievali: le ricette della tavola rotonda

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Benritrovati nella nostra cucina. Ecco le ricette che vi proponiamo oggi:     FRITTATA DOLCE ALL'ARANCIA (XV sec.)   Ingredienti:   4 uova; 1 arancia; zucchero; strutto.   Procedimento: Spremere l’arancia e sbattere le uova con il succo, quindi aggiungere un cucchiaio di zucchero. Sciogliere lo strutto in una padella e cuocere la frittata per circa cinque minuti a fuoco basso senza girarla. Servire la frittata ancora calda.  MINESTRA DI GALLINA E FINOCCHIO (XIV sec.) Ingredienti: gallina; finocchio; spezie (zafferano, pepe bianco, cannella); uova; sale.   Procedimento: Tagliare la gallina a pezzi e lessarla con due pizzichi d’acqua per circa un’ora e mezza, quindi aggiungere il finocchio tagliato in quattro pezzi e cuocere per altri 20 minuti. Macinare le spezie nel mortaio e aggiungerle al finocchio e alla gallina. Dopo un paio di minuti, togliere dal fuoco. Nel frattempo, cuocere le uova in camicia. Metterle delicatamente in acqua calda appena sotto il punto di ebollizione

Historie medievali feudal Japan: la katana

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La katana è forse la spada giapponese più famosa ed iconica che si conosca. Simile nella forma ad una scimitarra, ma con un'impugnatura a due mani, essa è divenuta un vero e proprio simbolo del paese del Sol Levante e dei samurai. Costruirla richiede un procedimento estremamente complesso ed accurato, e oggi vedremo insieme come è nata. Un esempio di katana Siamo nel pieno del periodo Muromachi , fra il 1392 ed il 1573, e precisamente alla fine del XV secolo, durante il periodo degli stati belligeranti. Sui campi di battaglia comincia a farsi strada una nuova tipologia di sciabola molto apprezzata dai samurai: è lunga oltre due shaku  (尺), cioè poco più di 60 centimetri, e veniva portata alla cintura col filo rivolto verso l'alto, in modo da sfoderarla velocemente e non danneggiarne il sottilissimo filo che la rendeva estremamente tagliente. Ma come nacque l'idea di forgiare questi autentici capolavori famosi in tutto il mondo? Tutto cominciò alla fine del IV secolo, duran

Great battles of Historie Medievali: la battaglia di Legnica

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La battaglia di Legnica , combattuta il 9 aprile 1241 nei pressi dell'omonima città polacca, fu una delle più sanguinose battaglie della storia medievale europea. Lo scontro vide contrapposti un esercito tataro-mongolo, guidato da Batu Khan , e una coalizione di polacchi e tedeschi, guidata dall'alto duca polacco Enrico II il Pio .  L'invasione mongola dell'Europa era iniziata nel 1237, con la distruzione della Rus' di Kiev . I Mongoli avevano poi invaso l'Ungheria, sconfiggendo e uccidendo il re Béla IV nella battaglia di Mohi, l'11 aprile 1241.   Battaglia di Legnica In seguito alla vittoria di Mohi, i Mongoli si diressero verso la Polonia. L'alto duca Enrico II il Pio , preoccupato per la minaccia mongola, radunò un esercito di circa 30.000 uomini, composto da polacchi, tedeschi e cavalieri degli ordini militari-monastici. I due eserciti si scontrarono nei pressi di Legnica . I Mongoli, guidati da Batu Khan, avevano un esercito esperto e ben organizz

Proposte di lettura: Cantieri medievali in Europa

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  I cantieri delle grandi costruzioni sono una buona cartina di tornasole per capire le dinamiche socio-economiche, nonché tecnologiche, dell'Europa medievale. Alcuni autori, partendo da un poderoso saggio di  Dieter Kimpel  e altri lavori sull'argomento, costruiscono una ricca bibliografia di partenza per studiare diversi casi di edifici medievali religiosi e civili arrivando fino al XVI secolo fiammingo. Attraverso l’indagine del “vivo e concreto” svolgersi dei cantieri, grazie alla lettura delle fonti epigrafiche, delle cronache e dei documenti d’archivio, e infine dei monumenti stessi, indagati dagli autori in modo estremamente minuzioso e dettagliato, si è rivelata la loro reale prassi costruttiva, con le tradizioni e i "segreti" usati dalle varie maestranze, gli strumenti di lavoro, la complessa organizzazione di cantiere, non disdegnando di gettare un occhio sulla fitta trama di relazioni che legano committenti, artisti e cittadini in queste vere e proprie impr

Historie Medievali the life of: Macalda di Scaletta

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La figura di Macalda di Scaletta è conosciuta soprattutto grazie alla leggenda siciliana di Gammazita , ambientata nel periodo della dominazione angioina, in cui questa donna siciliana ha il ruolo dell’antagonista. Infatti la leggenda narra la storia di una fanciulla catanese di nome Gammazita , bellissima e di grande virtù, che, pur di sfuggire alle avances di un soldato francese, si gettò in un pozzo. In una delle versioni di questa leggenda siciliana fu proprio Macalda a spingere il soldato francese ad insidiare la giovane fanciulla, poiché la nostra antagonista si era invaghita del fidanzato di Gammazita , il quale però rifiutava il suo corteggiamento.   Macalda di Scaletta, Gino de' Bini (1889) Macalda di Scaletta però è un personaggio storico femminile realmente esistito, dama di compagnia e cortigiana nella Sicilia angioina e aragonese. Gli storici del tempo la descrivono come una donna bella, affascinante e ambiziosa, educata anche alle armi. Un cronista dell'epoca ci

Le vette dell'arte medievale: il monastero di Voroneț

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Quando vediamo una cattedrale siamo abituati ad ammirare l'austera e monumentale architettura esterna e le meravigliose decorazioni pittoriche interne. Esistono però dei casi dove questo paradigma viene ribaltato, e non sono così rari come sembrerebbe. Un esempio lo abbiamo in penisola balcanica: se andate in Romania settentrionale, in una regione al confine con l' Ungheria , in particolare nel Distretto di Suceava , potrete infatti ammirare il bellissimo monastero di Voroneț . Scopriamolo insieme con questo articolo di oggi! Le bellissime decorazioni esterne del monastero Siamo nel 1488 e Stefano il Grande , voivoda di Moldavia , vuole celebrare la vittoria sui turchi ottenuta nel 1475, nel contesto delle guerre fra mondo cristiano e ottomano, edificando una struttura monastica. In meno di quattro mesi la struttura fu pronta; si ritiene che gli affreschi esterni fossero stati eseguitI dallo ieromonaco (monaco sacro) Guarila . Un'immagine più dettagliata dell'esterno

L'asino e la sua simbologia

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Nel medioevo, la figura dell’asino ha significati tendenzialmente negativi. Alla concezione dell’asino come campione di umiltà e pacatezza, si sovrappone quella dell’ignoranza, ancora oggi persistente (da Pinocchio di Collodi al detto popolare “essere un asino”), nonché quella della pigrizia e della testardaggine.  L’asino è anche associato alla lascivia (a causa delle dimensioni del suo organo sessuale) e perciò incarna il piacere sensuale, condannato dalla Chiesa: nell’immaginario romanico sottintende l’opposizione tra l’uomo carnale e l’uomo spirituale, tra il pagano e il cristiano, tra l’ignorante e il colto. Il messaggio è l’invito a padroneggiare i propri comportamenti, a rinunciare alla pigrizia spirituale.  Là dove non arriva la parola scritta, giunge l’immagine e la rende accessibile. Una delle immagini più frequenti nell’arte romanica è l’asino con la lira (o meglio con il salterio).   Asino con la lira, portale della chiesa di Saint Pierre de la Tour, Aulnay   Una favola d

Gli scheletri di Cardiff

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Siamo a Cardiff , nel Regno Unito , e precisamente nel parco del castello di Fonmon , e poche settimane fa, a cavallo fra dicembre 2023 e gennaio 2024, gli archeologi hanno fatto una scoperta straordinaria: un cimitero di circa 70 tombe, risalente a 1500 anni fa, è tornato alla luce. Scopriamone insieme i particolari. Una delle tombe ritrovate con relativo scheletro A fine anno è emersa una necropoli di persone di alto rango che abitavano questa parte del Galles fra il VI ed il VII secolo dopo Cristo. In due estati di lavoro gli archeologi hanno portato alla luce 18 delle 70 tombe, e la notizia, nella giornata del 3 gennaio 2024, ha subito destato l'attenzione dei media, fra cui la BBC, che ha pubblicato anche un post su Instagram , di cui vi lasciamo il link , dove sono presenti interessanti primi piani degli scheletri trovati. La prima cosa che è saltata agli occhi è la strana posizione di sepoltura di alcune salme: infatti queste sono state posizionate su di un fianco e con le

Historie Medievali: le ricette della tavola rotonda

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Bentornati nella nostra cucina. Oggi vi proponiamo due ricette molto diverse tra loro. Vediamole insieme:     SAVORE DE GAMBERI - GAMBERI VENEZIANI (XIV sec.)   Ingredienti: gamberi; erbe aromatiche (salvia, rosmarino, timo, finocchio, menta); spezie (pepe nero, noce moscata, chiodi di garofano, foglie di cannella, grani del paradiso); uova; mandorle; olio d’oliva; agresto; sale.   Procedimento: Bollire un uovo, poi sgusciarlo e tirare fuori il tuorlo. Nel frattempo, sgusciare i gamberi, tenendo da parte la testa. Tritare le erbe aromatiche, poi pestare le spezie nel mortaio e aggiungere le erbe, le mandorle e il tuorlo d’uovo. In un altro mortaio, pestare alcune teste di gamberi e aggiungere un po’ d’acqua, quindi filtrare il liquido e aggiungerlo alla miscela di erbe e spezie. Mescolare la salsa e aggiungere l’agresto e l’olio d’oliva. Soffriggere i gamberi per un paio di minuti, quindi aggiungere la salsa e fare cuocere ancora un po’. Servire i gamberi ancora caldi con la salsa.  GE